Come Pescare la Lampuga

Per pescare la lampuga partiremo dalla base, conosciamola meglio, conosciuta anche come corifena o internazionalmente come dorado appartiene alla famiglia dei coryphaenidae, si presenta con un corpo lungo compresso sui fianchi, una pinna dorsale che parte alta per diminuire gradualmente, pinne pettorali e pinne ventrali lunghe e sottili, la pinna anale copre 1/3 del ventre del pesce, con una coda fortemente forcuta.

Il colore e davvero particolare, un grigio azzurro che si sposta verso il blu, mentre il ventre e i fianchi si presentano gialli, il suo colore varia a seconda della luce, da un magnifico azzurro a riflessi metallici e oro, può raggiungere una lunghezza massima di 2 metri ed arriva anche a pesare 20 kg, solitamente in italia si trovano specie dai 300 ai 400 grammi, sono state catturate anche specia da 8 kg, il mare ligure presenta le catture di taglia più importante.

Alimentazione

E’ un pesce che gradisce i pesci volanti “pesce rondine“, è molto famosa per la sua voracià, si ciba di pesci piccoli che popolano gli strati superiori dell acqua, il barracuda, anchesso e tra le specie favorite della lampuga.

Riproduzione

La lampuga cresce davvero rapidamente nel suo primo anno di vita dove raggiunge anche la maturità sessuale, nel mediterraneo depongono le uova “mediamente 80000” pelagiche ed appena nate si nutrono di plancton.

Pescare la Lampuga

Una preda molto ambita tra i pescatori sportivi, essendo un pesce dalle carni molto apprezzate e anche oggetto di pesca commerciale, principalmente lo si affronta con la traina costiera, molto apprezzato per la gran resistenza che oppone lo si vede saltare spesso fuori dall’ acqua, una tecnica utilizzata è quella di legare foglie di palma a largo in modo da creare zone di ombra, “particolarmente amate dalla lampuga” per poi chiuderle con le reti a circuizione.

Mentre con la canna, oltre alla traina costiera “effettuata con i polipi artificiali“, può essere anche catturata con il surfcasting utilizzando la tecnica della teleferica innescando l’ aguglia viva o piccoli cefali, oppure innescando pezzi di cefalo o magari salame flotterato.